La
preventivazione
Programmare l’attività aziendale con l’ausilio del preventivo.
I preventivi rappresentano i piani parziali dell’attività aziendale
e fanno parte del piano generale e possono essere incorporati nella
contabilità.
Dovrebbero essere adottati in maniera sistematica, includendo
concretamente i progetti aziendali e tutte quelle operazioni che possono
portare nuovi profitti.
Ogni azienda dovrebbe creare un proprio sistema di misurazione, per
seguire e controllare il rendimento di ogni fase operativa.
Per ottenere il controllo si deve:
a)
definire
gli obiettivi con precisione;
b)
fissare
i passi necessari da farsi;
c)
effettuare
costantemente le verifiche di scostamento tra consuntivi e preventivi, per
accertarsi che l’attività proceda secondo quanto atteso.
L’elaborazione di un piano preventivo segue sempre i medesimi
principi, sia esso applicato a grandi imprese che a medio piccole aziende.
Per quanto riguarda la micro impresa, il concetto non varia, ma ci
si potrebbe limitare alla previsione di vendita, all’organizzazione della
produzione mediante istruzioni di lavoro, prevedendone i profitti.
Quando la responsabilità del controllo dell’attività è accentrata
in una sola persona, il preventivo rappresenta una solida base d’azione. Aiuta
a prendere le decisioni relativamente al piano globale, segnando l’iter
operativo che il dirigente deve seguire nell’espletamento dei suoi compiti.
Quando l’azienda cresce e si espande le responsabilità dovranno
necessariamente essere delegate a differenti persone; diventa quindi necessario
definire il piano aziendale in modo completo e formale.
Il preventivo, a questo punto, deve oltre che fornire le direttive
al gruppo dirigente, coordinarne le attività.
Le piccole aziende non devono utilizzare complicati metodi di
previsione.
Le procedure devono essere semplici e commisurate alle funzioni
specifiche di ciascuna azienda.
Le procedure utilizzate ed il piano aziendale devono essere il frutto
del lavoro di tutti gli addetti delegati all’applicazione medesima.
Per la maggior parte delle piccole imprese il preventivo può essere
ripartito in quattro aree:
1
preventivo
di vendita;
2
preventivo
di produzione;
3
preventivo
dei costi amministrativi e di vendita;
4
preventivo
finanziario.
I primi tre, nel loro insieme, permettono di formulare la
previsione dei profitti.
Il preventivo finanziario permette di calcolare le necessità per la
realizzazione del piano, identificando la capacità aziendale ad
autofinanziarsi, nonché le necessità di ricorso a fondi esterni.
Queste previsioni devono essere predisposte per un periodo
compreso tra sei mesi ed un anno e ciò vale per tutte le quattro aree.
Vendite
Naturalmente l’esattezza della previsione dipende dalla capacità di
saper prevedere.
Nelle piccole aziende il volume del fatturato può essere
influenzato dall’acquisizione o dalla perdita anche di un cliente, per cui la
previsione consiste in una serie di
osservazioni dettate dall’acutezza e dall’esperienza dell’imprenditore; il preventivo va comunque formulato, fosse
anche un gioco di indovinelli.
Esso sarà fondato sulle cifre di vendita, sui dati consuntivi degli
esercizi precedenti.
E’ buona regola studiare le tendenze di vendita, di mercato e tutte
quelle condizioni economiche che potranno influenzare il volume del fatturato
nel periodo in considerazione.
Le vendite previste saranno indicate in termini di unità e di lire
e suddivise per aree geografiche.
Classificando in questo modo i dati del preventivo, è possibile
individuare le cause degli scostamenti significativi, eventualmente riscontrate
tra preventivo e consuntivo.
Produzione
Una volta previsto il livello delle vendite, si deve predisporre il
preventivo di produzione.
Occorre, infatti, produrre le quantità necessarie per coprire le
vendite preventivate, gestendo le scorte ai livelli ottimali.
Conoscendo le quantità da produrre è possibile calcolarne il costo
preventivo predisponendo gli acquisti dei materiali e tenendo conto dei costi
comuni.
Una volta dettagliati i costi dei materiali è possibile prevedere
le necessità di cassa, nonché definirne i flussi, ciò significa programmare gli
acquisti e pianificare la produzione.
Un piano periodico ben dettagliato rappresenta una valida premessa
per ottenere un buon livello di produzione.
Costi preventivi di vendita
ed amministrativi
Il fatturato di una piccola impresa è, solitamente, troppo esiguo
per dare un margine sufficiente a coprire i costi commerciali ed
amministrativi;
perciò queste voci devono essere tenute sotto stretto controllo, al
fine di garantirne il contenimento.
Le voci di spesa previste andranno elencate e separate per gruppi
omogenei e significativi tenendo conto della loro tendenza a caratterizzarsi
fisse o variabili.
Il piano dei conti terrà conto della loro classificazione e
mensilmente si deve procedere all’elaborazione di un rendiconto economico,
distinguendo le spese fisse dalle variabili.
Il confronto tra il piano previsionale ed il consuntivo metterà in
evidenza il valore degli scostamenti.
Le differenze di rilievo andranno esaminate e rivalutate
opportunamente, attivando di conseguenza le relative azioni correttive e
preventive, atte ad evitare il ripetersi delle ricorrenze nei periodi
successivi.
Fissato che i costi sono classificati a seconda della loro natura
fissa o variabile, possiamo affermare che i grafici relativi all’utile e
all’andamento finanziario sono fondati, prevalentemente, sulla somma monetaria
delle vendite previste.
L’incertezza delle previsioni rende importante l’impiego di grafici
per evidenziare le variazioni preventive dei costi al variare dei volumi.
E’ molto importante dare evidenza dei volumi di produzione e di
ricavo necessari per conseguire l’utile prefissato.
Il grafico deve rappresentare gli sforzi ed i costi necessari per
mantenere il volume di produzione ad un determinato livello. Il grafico del
“punto critico” fornirà tali informazioni. Potrà essere preparato in base ai
valori dei preventivi e confrontato coi livelli di attività conseguiti.
L’analisi del punto di pareggio fornisce risposte immediate, non
sostituisce i calcoli dettagliati, ma contribuisce a tenere sotto controllo il
livello dell’attività considerando gli effetti dei costi al variare
dell’attività.